Mi piace l’odore delle foglie dorate e rosate che l’una sovrapposta all’altra ammantano i sentieri del parco.

C’è bisogno di pace.

Ho bisogno di fare e ricevere gesti gentili, pensati e non elargiti a caso.

Ho bisogno di dire e ricevere parole misurate, pensate, dosate. E non a vanvera.

Ho bisogno di dare e ricevere con-passione, nel significato che Kundera dà a questa parola.

Non ne posso più di questo cappio che giornalmente radio, televisioni, giornali e internet mi stringono attorno al collo.

Ho bisogno di ridimensionare il tutto.

C’è bisogno di rivedere l’impostazione di tutto.

Avrò, avremo il coraggio di farlo?

Saremo capaci di uscire dai nostri compartimenti stagni e ricominciare a vivere una vita?

Intorno a me si continua  invece come al solito a interpretare i ruoli che ci siamo costruiti o in cui ci hanno incastrato cercando di conquistare giornalmente, mediocramente e miseramente piccoli vantaggi quotidiani, in termini economici e/o di effimero successo personale, mentre tutto attorno a noi si sta sgretolando senza che nessuno veramente se ne preoccupi più di tanto.