Quando ero ancora una ragazzina, un’adolescente sognatrice,
inconsapevole di
manipolazioni, fantasticavo di amori coinvolgenti, appassionanti,
meravigliosi!
Ero assolutamente certa che ne avrei vissuto uno
stupendo!
Ero istintivamente protesa verso l’universo maschile che mi
incuriosiva e attraeva magneticamente, già allora!
Pensavo sul serio che, a
differenza di quello che vedevo vivere in coppia, come in quella dei miei
genitori, per esempio, a me, a noi, ai ragazzi e alle ragazze della mia
generazione, non sarebbe toccato!
Perchè noi eravamo diversi.
Perchè
avremmo avuto un diverso modo di stare insieme, libero da sovrastrutture e
condizionamenti.
Avremmo formato coppie felici di stare insieme.
Coppie
che sarebbero state insieme e avrebbero continuato a stare insieme negli anni,
crescendo i propri figli perchè motivati e contenti di farlo.
Consapevoli che
dopo l’innamoramento e la passionalità, il rapporto avrebbe dovuto trasformarsi
in voglia condivisa di continuare ad esserci, con i propri spazi, le proprie
attitudini, le aspettative individuali e comuni.
Per fare tutto questo
sarebbe stato necessario riuscire a trovare un equilibrio-squilibrio tale da
garantire sia la coppia nel suo insieme che le singole individualità presenti
all’interno della stessa.
Compito arduo, di difficile esito.
Infatti tutto
si è sgretolato.
Si è tutto sgretolato per la mancanza di rispetto che la
familiarità sembra inevitabilmente portare con sè.
Si è tutto sgretolato
nella non consapevolezza di sè e dell’altro.
Si è tutto sgretolato
nell’assenza di una progettualità condivisa.
Tutto è miseramente morto,
ingoiato da separazioni dilanianti e dolorose e divorzi spersonalizzanti.
Ma
dalle macerie di questi devastanti divorzi le donne sono faticosamente rinate
Uscendo allo scoperto e facendo risplendere i loro talenti nascosti sono
riuscite ad essere madri e padri nello stesso tempo, sono riuscite a continuare
a lavorare con grande affanno e nella migliore delle ipotesi, anche a mantenere
per sè un pò di vita sociale.
Ci sono riuscite se sono state risparmiate
dalla furia omicida di ex mariti, ex compagni, ex fidanzati, che dicevano di
amarle tanto ma che, non accettando la fine del rapporto, le hanno
trucidate.
Forse ha ragione Galimberti quando dice che “IL MATRIMONIO
DOVREBBE ESSERE CONSENTITO SOLO AI CREATORI”, perchè la felicità è vero che ama
la passione ed probabilmente anche la sua sregolatezza, ma è altrettanto vero
che non si accontenta di una gioia passiva, perchè felicità significa
creare.
Quindi per poter stare insieme nel tempo, sposati o conviventi, il
più possile felici, si dovrebbe riuscire a creare una formula incantevole per
stare insieme come coppia ma nel rispetto delle singole individualità.
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