Archive for ottobre, 2010
Io vorrei dirvi la bellezza
Io vorrei dirvi la bellezza lenta
che conta i passi sull’orlo piegato del mattino
e si traduce in piccole sommosse
nella boscaglia di un’ora appena schiusa
pane al sagrato e acqua appesa in onde nere
di uccelli sui portoni.
Io vorrei dirvi quanto ricordo bello il sole
quanto d’amore dolce mi commuove dentro
mentre non riconosco più le carte sparse
per sempre, sul tavolo notturno.
Mi piacerebbe somigliare ancora
a tutte quelle cose antiche che mi sfogliavano le mani
alla ripetizione di un dolore a semicerchio
tra costole e perdono
alla mia posa preferita dallo specchio
a tutti i giorni teneri e rancore
alla miseria di un centesimo che manca
a quei dispetti secchi sottogola
alla grandiosità di un mio respiro prigioniero in fondo.
Invece no, ogni radura si accoccola rapida nel fango
e brucia a meraviglia questo falò d’autunno
tra le dita fredde
la cenere si porta via a fagotto
le stelle verdi marchiate in serie
dall’avvenenza di foreste intrappolate senza rami
nei sogni più remoti
la cenere mi porta via
e non ho lingua
per dirvi quello che vorrei
ad ogni mio risveglio
come un cammino di sabbia sulle croci.
Resta il riflesso, quello sì, di tutto il sempre che io sono stata
e questo io vi dono ora
mentre aspetto di potere ancora ciò che vorrei dirvi
con la mia lentezza e il mondo che la gira.
Quelle parole antiche, il mio sospiro
tutta la bellezza trattenuta al buio
che, ancora, si scatena.
Iole Troccoli
28 ottobre 2010
Avviso Urgente
Se potete leggete qualsiasi giornale online straniero, tutti ma tutti in questo momento rappresentano un’alternativa migliore.
Se non sapete le lingue straniere, leggete un libro, qualsiasi anche i fumetti vanno benissimo – e intanto mettetevi a studiare almeno l’inglese: con un’ora al giorno in meno di tv, 30 ore in un mese 360 in un anno, può essere che in due anni possiate andarvene qualche mese all’estero trovandovi prima un lavoretto.
Se non conoscete le lingue straniere, non vi va di leggere nè un libro nè un fumetto, va bene lo stesso: uscite, andate a camminare all’aperto possibilmente in campagna, montagna, mare e respirate, ossigenatevi e aprite i sensi, tutti.
Se anche questo vi è impossibile, non importa: camminate per le strade del vostro paese o città o villaggio, guardate la gente: vedete? Quel bambino chissà che cosa sta pensando. Quel vecchio avrà fatto la guerra? La signora con la sporta fuori dal panettiere pare una che ancora cucina tutto benissimo per la gioia dei nipoti. Quel tizio senegalese magari è laureato ed è qui perchè da lui non c’è lavoro. Tante cose accadono nelle strade, interessanti… e perdersi in fantasie sulle vite altrui e un gioco stimolante.
Potete stare solo in casa? Va bene,va bene. Musica! Che i Pink Floyd suscitano ancora emozioni profonde. O quel gruppo attuale, Le Luci della Centrale Elettrica, non sono niente male. O tornate bambini fate il lego o i warhammer per un pomeriggio: ho provato e la mente è stata contenta di riposare un po’: alla fine avevo fatto qualcosa di pratico e la creatività fluiva meglio.
Niente lettore cd? Niente dvd per un film indimenticabile? I lego li avete buttati? Che importa? Quella mora con gli occhi intelligenti e lo sguardo volitivo aspetta solo voi per un pomeriggio che potrebbe rivelarsi da brivido. Quel tipo con gli occhialini, un po’ filosofo e un po’ timido, aspetta solo voi per svelare una passionalità inaspettata.
Io affermo che la vita è una grande bella avventura, che la fatica, a volte feroce, fa parte del percorso, che bisogna guardare in alto e mai in basso, che gli esempi di adulti a cui ispirarsi ci sono: non è dai media che si impara oggi. Trovatevi dei mentore, guardatevi in giro. Non adagiatevi, cercate il vostro modo, cercate quel contatto con voi stessi che sarà poi la vostra vera guida, quella che vi rivelerà ciò che per voi, e solo per voi, è importante. Coraggio è una gran bella parola, oggi vi è richiesto, anche in passato è stato spesso così.
Noi, e siamo in parecchie e parecchi, siamo con voi. E intendo seriamente ciò che sto scrivendo. Ci siamo.
Buona giornata.
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È un giorno bellissimo qui accanto a te È un giorno dolcissimo perchétu sei bella come seidolce e scapigliata come il maree questa luce ci fa rivivere ed io non so più che dire vorrei baciarti ancora e poi ancora senza pensare che viene sera e dovrai tornare un giorno bellissimo bellissimo E precipita non sai la sabbia di un’altra…
Le Ragazze Italiane
Si siedono vicine, arrivano a gruppi. Mai in prima fila, spesso distanti dal palco. Commentano sottovoce all’amica seduta accanto. Alcune prendono appunti, altre sorridono ad una mia battuta. Alla fine attendono timide di avvicinarsi, chiedono la firma sul libro, un consiglio per la tesina; mi allungano un bigliettino, mi consegnano la tesi. C’è una costante nei dibattiti di presentazione del documentario e del libro in giro per l’Italia, da nord a sud: sono le tante giovanissime che arrivano ad ascoltare e talvolta, a commentare.
Ogni tanto, durante la presentazione, intercetto uno sguardo: non smetto di parlare e intanto sorrido a quello sguardo: è a lei che sto parlando.
Una 17enne a Firenze mi invita timida e piena di attesa al suo liceo, una poco più grande mi dice che mi aspetta alla sua associazione, altre due a Trento mi dicono sorridendo: “Noi la seguiamo sempre!”
E’ l’una di notte, torno ora da Bolzano, ieri ero a Trento, 2 giorni fa a Firenze, a Roma, a Piombino…sono stanca. Domani la sveglia è alle 6,45 come sempre. Se non fosse per voi, meravigliose belle gioiose, partecipi, attente, forti ragazzine italiane, io questo progetto non lo porterei avanti. Che la maggior parte degli adulti non se lo merita. Non se lo meritano un progetto così bello, onesto e guadagnato sul campo, i tanti cinici e scettici che infestano l ‘Italia. Quelli che smontano i progetti belli perchè nella vita non credono più. Quelli che mi ingabbiano senza sosta: e se vado da Vendola vuol dire che..e se vado dalla Bonino vuol dire che…
Non vuol dire niente se non che faccio quello che ritengo giusto fare e che mi aggrada: pochissimi soldi in qs progetto, molta fatica ma un unico grandissimo impagabile privilegio: non ho padroni e faccio come voglio.
Detto questo io ragazze lavoro per voi, solo per voi e per i vostri amici, i giovani maschi. Per voi ci sono sempre. Fin che posso sto dalla vostra parte per dimostrarvi che a lottare si ottiene sempre qualcosa e che per ottenere bisogna darsi da fare. E che, come vi dico spesso, cambiare il mondo si deve e certamente si può. E in gabbia metteteci chi vi vuole ingabbiare. E poi buttate la chiave. Vi abbraccio forte. Buonanotte.
Lorella Zanardo