Sul manifesto di oggi, in ultima pagina, c’è un bellissimo articolo di Franco Arminio …e si, sono daccordo col giornalista su tutto.
Ormai da tempo penso che tutto abbia un inizio e tutto abbia una fine
…e bisognerebbe non fare veglioni per festeggiare la fine dell’anno ma allestire un bel funerale per la fine , non solo di questo anno, così pesante, ma per festeggiare la fine di questo nostro modo occidentale di vivere, anzi di non vivere.
Siamo riusciti a distruggere ogni relazione perchè in questa nostra società, basata sulla comunicazione all’ennesima potenza, si è sviluppato un diffuso autismo delle emozioni, dei sentimenti. Ci si lascia e ci si piglia in maniera convulsa, come se fossimo merce e così non si riesce a vedere, tra gli stracci della nostra vita, le preziosità che pure ci sono.
Affinchè l’anno che verrà sia diverso ci sarà bisogno di imparare a stare da soli a farci compagnia e solo dopo potremo fare compagnia a qualcun altro. E durante questo nostro solitario farci compagnia dovremo ricominciare a fare attenzione, non solo a noi stessi, ma anche a tutto quello che ci circonda perchè solo accogliendo e lasciando andare, solo rispettando noi e tutti quelli con cui verremo in contatto, si riuscirà ad essere diversi, a stare meglio, a favorire un miglioramento, a voler bene.
Non mi sono mai piaciuti i festeggiamenti di fine anno. Ci si riunisce solo per mangiare, bere, ballare se va bene.
E’ uno stordimento totale che non porta a nulla, che non mi ha mai trasmesso nulla, anzi mi ha portato via da me lasciandomi un immenso niente.
Ci si ubriaca di banalità cercando disperatamente un appliglio a questo sentirsi sempre barcollare dall’incessante martellio di consumo di merci, di emozioni, di sentimenti.
Solo riappropriandosi della consapevolezza che ci siamo su questa terra e che questa è una terra che deve essere protetta da tutti quanti insieme, potremo cercare di stare bene insieme, anche con tutte le nostre diverse fragilità.